Di seguito tutti gli interventi pubblicati sul sito, in ordine cronologico.
Di Admin (del 30/03/2009 @ 07:50:30, in Articoli, linkato 1790 volte)
Non restate con le mani in mano. Questa l’imbeccata di Berlusconi agli operai Fiat di Pomigliano in odore di licenziamento. Seguire alla lettera le parole del premier potrebbe indurre qualcuno a imitare i colleghi francesi della 3M che hanno sequestrato per una notte Luc Rousselet. Il piano del manager prevedeva il taglio di metà azienda.
Lo stesso era accaduto alla Sony France. In entrambi i casi le aziende hanno addolcito le loro brusche strategie. A Edimburgo invece il banchiere Fred Godwin ha trovato le finestre dell’abitazione in frantumi. Godwin, dopo aver portato al collasso la Royal Bank of Scotland, aveva ricevuto una buonuscita di 16 milioni di sterline.
Segnali forti rimbalzano da mezza Europa. Si è varcata la soglia della decenza. Non si può pensare che milioni di lavoratori perdano stipendio e dignità, subendo passivamente gli effetti di una crisi di cui non sono affatto responsabili. L’America si è indignata quando ha appreso che l’AIG, dopo aver ricevuto 170 miliardi di dollari in aiuti di stato, ha erogato bonus milionari ai dirigenti. Parte di quel fiume di danaro è stato restituito, ma la sostanza non cambia.
Le regole insopportabili imposte dai signori della finanza costringono i lavoratori a vivere nel terrore. Tutto questo non può non generare frutti avvelenati. Nuove pagine luttuose verranno scritte. Incancrenendo il fallimento che ci circonda. Quando ciò accadrà, le parole che da ogni luogo si solleveranno sapranno di stantio.
Di Admin (del 23/03/2009 @ 08:32:32, in Articoli, linkato 1940 volte)
Erano in tanti. Cinquanta o centomila non fa differenza. Per una volta la questura non si è prodotta in stime esilaranti. Erano davvero in tanti a sfilare in via Caracciolo per la quattordicesima giornata della memoria in ricordo delle vittime della mafia, promossa dall’associazione Libera di don Ciotti. In testa al corteo cinquecento familiari delle vittime della criminalità organizzata. Alle loro spalle donne e uomini provenienti da tutta Italia, decisi a esprimere con gioia il proprio desiderio più grande: un mondo libero dal bubbone della mafia.
Il corteo è poi sbocciato in piazza Plebiscito, il luogo simbolo di Napoli, quasi a lasciar intendere un monito importante. Le mafie sono ovunque, si annidano nei palazzi di governo, nei salotti buoni della città, per poi spadroneggiare nei luoghi dove luridi accordi tra stato e camorra permettono di avvelenare interi territori.
Libera ha portato la voce di migliaia di giovani anche nel regno dei Casalesi, ricordando il 19 marzo don Peppino Diana, il sacerdote che per amore del suo popolo aveva deciso di non tacere. Nel quindicesimo anniversario del suo assassinio, a Casal di Principe sono risuonate potenti le parole di Gennaro Diana, papà di Peppino. ‘I camorristi stanno peggio dei morti’. Un messaggio decisivo, forse l’unico in grado di scardinare gli imperi mafiosi e di smontare i folli sogni dei tanti ragazzini che nella camorra riconoscono l’unico sbocco possibile della loro vita.
Di Admin (del 16/03/2009 @ 08:04:13, in Articoli, linkato 1840 volte)
A Brescia, durante un intervento alla scuola quadri della Lega, il deputato del carroccio Davide Caparini ha snocciolato alla platea dati sorprendenti. Il consumo di Viagra al nord è quattro volte superiore rispetto al sud. E per irrobustire la sua analisi ha tirato fuori cifre inoppugnabili. Dal 1998 al 2005 nel bresciano sono state assunte circa quattromila pilloline blu ogni mille cittadini. Appena 991 invece in quel di Potenza.
Cosa si cela realmente dietro la dura analisi del giovane parlamentare? La sadica volontà di farci perdere le poche certezze che ci accompagnano nel quotidiano? Lo slogan rivoluzionario ‘La Lega ce l’ha duro’, che ha infiammato migliaia di elettori, ne esce infatti sgretolato senza appello.
Caparini ha forse trascurato l’uso smodato che nel Meridione si fa di peperoncino e altre diavolerie piccanti, capaci di sostenere il desiderio. O forse si è lasciato prendere la mano, intendendo semplicemente ribadire un altro cavallo di battaglia padano: al sud non si ha voglia di lavorare. Tanto che il tempo e soprattutto le forze per vivere una sessualità appagante non vengono mai meno.
Tuttavia resta alto il dubbio. E se dietro le parole di Caparini si nascondesse un pungente attacco al leader di sempre Umberto Bossi? I giovani quadri leghisti, dopo un primo istante di smarrimento, si sono ricompattati. Pronti a chiedere spazio, sono loro i celoduristi del futuro. Attendiamo eccitanti sviluppi.
Di Admin (del 12/03/2009 @ 11:02:37, in Articoli, linkato 1939 volte)
Intervistati qualche tempo fa, alcuni nostri parlamentari rimediarono una figura barbina mostrando di non conoscere la regione del Darfur. Ci fu perfino chi sostenne fosse un modo sano di mangiare, confondendolo con lo slow-food. Nulla da stupirsi dunque di fronte al rapporto annuale pubblicato dall’organizzazione umanitaria Medici senza frontiere, che evidenzia il velo oscurante fatto scivolare dai media nostrani sulle decine di catastrofi che sconvolgono il pianeta.
Mezzi di informazione che, tanto per fare un esempio, hanno dedicato ampio spazio alle nozze Briatore Gregoracci. Certo anche il team manager della Renault ha i suoi grattacapi. Il circus della Formula1 vive momenti di angoscia dopo la ritirata di alcuni colossi dei motori, non più in grado di far fronte ai costi astronomici delle competizioni.
Bisogna invece soffermarsi sul perché l’allarme lanciato da Medici senza frontiere abbia trovato spazio sui media oggi e non invece lo scorso novembre, quando lo stesso dato era stato diffuso, ma nessuno ne aveva preso spunto per sensibilizzare l’opinione pubblica su questioni di vitale importanza. Forse qualche reality esigeva la precedenza.
Nel nostro piccolo possiamo visitare il sito www.medicisenzafrontiere.it e scoprire il mondo di questa organizzazione che da decenni interviene in soccorso delle popolazioni stremate da guerre e catastrofi naturali. E magari contribuire alla loro fondamentale missione.
Di Admin (del 09/03/2009 @ 07:05:07, in Articoli, linkato 2001 volte)
Davvero c’è ancora chi ha la sfrontatezza di credere che vivere con la continua incudine della perdita del lavoro rappresenti una severa forma di stress? Certo, per i lavoratori dei due centri campani della Indesit l’aria si sta facendo sempre più cupa. E che dire di Pomigliano d’Arco, dove a giudicare dalle acrobazie dialettiche di Marchionne lo stabilimento potrebbe subire un colpo mortale. O dei lavoratori della Ixfin cui da mesi è scaduta anche la cassa integrazione.
Ma nulla a confronto dello stress che attanaglia i dirigenti della nostra Provincia. Che grazie alla delibera 2389 potranno giovarsi di un corso antistress per ritrovare fiducia in se stessi. Tecnicamente si parla di coaching. Una metodologia che mira all’efficacia delle performance.
E per ottenere ciò, la Provincia ha stanziato 40.000 euro che serviranno a ‘eliminare il blocco della percettività’ degli assai sfibrati dirigenti provinciali. Il tutto, come è giusto che sia, avverrà durante l’orario di lavoro. In particolare due giorni verranno dedicati all’apprendimento delle tecniche di scherma.
E così, mentre i più retrogradi continuano a chiedere l’abolizione delle province, ritenute l’ennesimo scempio della classe politica a danno della comunità, i bravi dirigenti provinciali avranno finalmente a disposizione i mezzi indispensabili per lavorare serenamente. Un po’ di sciabola, un po’ di fioretto, una stoccata sfacciata alla crisi.
Di Admin (del 02/03/2009 @ 11:55:45, in Articoli, linkato 1908 volte)
Un vento intollerante risuona lugubre lungo tutto lo Stivale. Ovunque segnali inequivocabili di un razzismo che non vuole più strisciare ma imporsi con le proprie regole autoritarie. È scattata la caccia al rumeno. Peccato che i dati del Viminale indichino una realtà radicalmente diversa. Sono italiani 61 stupratori su 100. A seguire, nella poco ambita classifica, i rumeni (7,8%) e i marocchini (6,3%).
E l’allucinante sequenza di episodi avvenuti nel napoletano vanno nell’identico verso. A stuprare nei pressi della stazione un ragazzino dodicenne è stato un impiegato del comune di Napoli. Gli orrendi episodi di Barra, dove una undicenne veniva torturata e violentata da un suo vicino, e di Cicciano dove un bambino rumeno, di otto anni subiva abusi sessuali da parte di un condomino, portano la firma di cittadini italici.
Il razzismo dilagante nel paese è figlio dell’ignoranza e dell’incapacità di comprendere il mondo che viviamo. Gli orchi abitano sul nostro pianerottolo e nella maggioranza dei casi parlano la nostra lingua, votano per i nostri politici e, perché no, frequentano le nostre stesse chiese.
A quei tanti che invocano la legge del taglione per gli extra comunitari, salvo tacere ipocritamente quando l’orco è seduto alla sua stessa tavola, domando: rispedire al proprio paese chi si macchia di violenze sessuali, vuol dire accettare serenamente che possano compiere quelle infamie verso altri corpi indifesi, purché non siano italiani?
Di Admin (del 23/02/2009 @ 09:23:55, in Articoli, linkato 1947 volte)
Sono passati quindici giorni da quando sulla Tangenziale è in funzione il Tutor, il nuovo sistema di rilevazione della velocità. L’apparecchiatura, costata quasi un milione di euro, ha contribuito alla diminuzione del 75% degli incidenti registrati rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Il rispetto del nuovo limite in vigore sull’intera tratta di 80 Km orari, è anche di aiuto nel contenimento dei consumi e dell’inquinamento acustico. Tutti dati da salutare con soddisfazione.
Dall’altra parte ci sono gli automobilisti, che a gran voce chiedono di portare il limite di velocità a 100 Km. Nella prima settimana sono state elevate 1.300 multe, per un incasso presumibilmente superiore ai trecentomila euro. Un numero di multe largamente inferiore rispetto alle prime cifre circolate che parlavano di 10.000 infrazioni commesse il giorno di entrata in vigore del Tutor. Ed in effetti a transitare lungo l’arteria rispettando il limite, la sensazione è che siano ben di più gli automobilisti indisciplinati, soprattutto la sera quando il traffico lavorativo è solo un ricordo. Ma l’occhio elettronico avrà senza dubbio ragione.
Certi che l’unica cosa a cuore della Tangenziale Spa sia la sicurezza dei guidatori, resta qualche dubbio sul limite imposto e sul posizionamento delle telecamere. Sarebbe coerente che una parte dei proventi, che controvoglia qualcuno sarà costretto ad incassare, venga destinata al fondo di garanzia per le vittime della strada.
Di Admin (del 19/02/2009 @ 08:22:55, in Articoli, linkato 1923 volte)
Un articolo si può redigere secondo diversi stili. Lo schema più semplice prevede la notizia sparata in testa seguita dall’interpretazione che di quel fatto si intende proporre.
Ad Afragola, nell’hinterland partenopeo, la Polizia ha arrestato una madre per aver fatto prostituire, tra il 2006 e il 2007, due sue figlie, che all’epoca dei fatti avevano otto e dieci anni. Insieme alla donna trentottenne sono stati arrestati il suo attuale convivente e quattro abituali clienti. Gli abusi avvenivano nel sottoscala del palazzo dove abitava la famiglia. A procacciare i clienti era sempre la madre, a sua volta dedita alla prostituzione. I compensi per le prestazioni richieste non superavano i cinque euro.
Fin qui la notizia. Ora andrebbe commentata. Sì, ma come? Ripetendo concetti veri, ma che per la continua assenza di risposte rischiano di mutarsi in ritriti stereotipi? No, non ho voglia di rimarcare fin dove possa spingerti il degrado e le bruttezze che ti circondano. Una madre sciaugurata, “clienti” pronti ad abusare di due bambine per soddisfare le loro fantasie malate. Ma non solo loro. In tanti sapevano, o quantomeno potevano nutrire il fondato sospetto, dei sacrifici imposti alle due ragazzine. Nessuno di loro ha avuto il bisogno di segnalare a chi di dovere lo scempio che si compiva nello scantinato di un palazzo osceno. Per molti, l’unica regola in vigore è non impicciarsi degli affari altrui. Quali che siano. Meglio asserragliarsi in casa, tutt’al più pregando che “certe cose” non ti riguardino mai troppo da vicino.
Ma la mia mente è rimasta lì, impietrita, su quella cifra. Cinque euro. Non che compensi maggiori avrebbero mutato di una virgola la sudicia bestemmia che si cela dietro questa vicenda. È solo che una voglia disperata ti assale. Poter tornare indietro una, due, cento volte. Sigillare per sempre la porta di quel maledetto scantinato. Dire, qui non entra più nessuno. E darli tu quei cinque euro a chi pretendeva quell’abominio, senza richiedere nulla in cambio, per evitare un martirio che due ragazzine - e chissà quante altre, penso con orrore - si trascineranno per tutta la vita tra le macerie in cui hanno ridotto la loro infanzia violata.
Inghilterra, tardi anni Novanta.
“Mi chiamo Kathy H. Ho trentun anni, e da più di undici sono un’assistente…. Ci sono stati periodi nella mia vita in cui ho cercato di lasciarmi alle spalle Hailsham, quando mi sono detta che non dovevo più voltarmi indietro. Ma a un certo punto smisi di opporre resistenza”
Kathy racconta. La sua storia è strana. Fatta di termini che lasciano perplessi all’inizio e di un mistero che si svela piano. Lei è “una di quelli di Hailsham” e una cosa è certa, Hailsham è un luogo importante. Tanto importante quanto inesistente. Infatti non esiste più, ma rimane la memoria di esso.
Così con Kath e i suoi amici, Tom e Ruth, inizia un viaggio nella memoria e il luogo di partenza è un collegio nella campagna inglese. I ragazzi che sono lì aspettano. Un destino taciuto all’inizio, ma non per questo non percepito e temuto e accettato con ineluttabilità.
La storia nel suo essere estrema e impossibile è vicina alla storia di chiunque. Ognuno infatti ha un luogo, un tempo, una canzone (Never let me go, Non lasciarmi, è il titolo di una canzone) che rappresentano l’essenza di noi e di quello che siamo stati prima di diventare adulti. Ognuno ha un baule (scatola, cassetto, etc.) dei ricordi e il sogno di un luogo in cui trovare le cose perdute. Ognuno ha avuto almeno un amico o amica in quel tempo e quel luogo e se è fortunato li ha ancora, complici per sempre. Ognuno ha le proprie croci alle spalle e il proprio futuro davanti. Ma, se ci si pensa, è un futuro in prospettiva uguale per tutti. E allora… perché?
La finitezza di tutto sembra togliere senso a qualsiasi cosa. Questa consapevolezza, che solo gli adulti possono avere, rende necessaria l’invenzione di una teoria che addolcisca la pillola, che ritardi (rinvii) l’epilogo. E l’illusione è che da qualche parte ci sia una Madame (o forse un Monsieur?) che possa cambiare il finale. Eppure tutto è destinato a compiersi e anche ciò che ha un’anima a finire.
Di Admin (del 16/02/2009 @ 08:09:04, in Articoli, linkato 1871 volte)
In principio la notizia era già di quelle belle forti. Un ragazzino di 13 anni, Alfie Patten è appena diventato padre di Maisie, una bimba avuta dalla sua compagna quindicenne. Il fatto era stato riportato con enfasi dal tabloid britannico Sun, per poi fare il giro del mondo. Alfie, un metro e venti d’altezza e un viso che mostra ancor meno della sua giovane età, tra una partita alla playstation e un'altra, aveva garantito di volersi occupare con serietà della creatura.
Fino all’inattesa doccia fredda. Altri due giovani hanno infatti asserito di avere le carte in regola per essere i genitori della piccola Maisie. Il primo, 16 anni, il più anziano di questa vicenda che sta scivolando nel grottesco, chiede la prova del Dna. Il secondo, 14 anni, trema al pensiero che quella sera passata con la disinvolta ragazzina gli possa far cadere tra capo e collo una simile responsabilità.
È forse il caso di prendere con le molle questo valzer di notizie. Basti pensare alle tirature record ottenute dal Sun, e al fatto che i nuovi dettagli siano stati dati in pasto al grande pubblico da quotidiani concorrenti. Non bastasse pare che i genitori separati del giovanissimo papà stiano furiosamente litigando su chi possa vendere al miglior offerente i diritti di questa vicenda.
In un simile farsesco guazzabuglio l’unico pensiero serio va rivolto alla piccola Masie. Lei non ha alcuna colpa di quello che sta accadendo. È il mondo che gira così.
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