Di seguito tutti gli interventi pubblicati sul sito, in ordine cronologico.
Di Admin (del 21/06/2010 @ 04:18:07, in Articoli, linkato 2066 volte)
Qui in Italia in pochi conoscono Frank Fenner, docente di microbiologia dell’Australian National University. Eppure il professore ha una carriera prestigiosa alle spalle ed è soprattutto grazie a lui che l’uomo è riuscito a sradicare il vaiolo. L’ultima dichiarazione di Fenner non è però destinata a regalare allegria. A suo giudizio la razza umana e gran parte delle specie animali sono destinate ad estinguersi nei prossimi cento anni. Tutto questo a causa di una serie di fattori, primi fra i quali la violenta esplosione demografica e i consumi eccessivi oltre ogni ragionevole limite.
Non sono mancate le reazioni di chi giudica eccessivo l’allarmismo di Fenner. Per molti eminenti cattedratici l’uomo saprà adottare in tempo le misure necessarie ad arrestare gli innegabili mutamenti in atto. Per placare il pessimismo di Fenner avremmo preferito ascoltare spiegazioni scientifiche e non un auspicabile, ma improbabile, ravvedimento dell’uomo.
Tra due giorni Fenner terrà una conferenza incentrata sui cambiamenti climatici e le azioni da intraprendere al più presto per porvi rimedio. C’è da giurarci che le sue apocalittiche dichiarazioni accresceranno l’interesse alla conferenza, ma qui da noi se ne parlerà poco. C’è da battere la Slovacchia e proseguire il cammino nei mondiali. E allora meglio rintronarsi con una strombazzata di vuvuzela, lasciando ad altri problemi che non abbiamo nessuna voglia di affrontare.
Di Admin (del 17/06/2010 @ 21:25:43, in Articoli, linkato 2016 volte)
Il delitto di Cogne è entrato in pianta stabile nell’immaginario collettivo. E così anche un processo secondario, come quello che vede Annamaria Franzoni accusata di calunnie nei riguardi del vicino di casa Ulisse Guichardaz, coinvolge numerosi operatori dell’informazione e torna a far discutere la gente.
Al palagiustizia di Torino la Franzoni ha negato di aver mai fatto accuse precise nei confronti di chicchessia e ha specificato di aver fatto i nomi dei vicini di casa unicamente per fornire elementi preziosi agli investigatori. A sorpresa la donna ha dichiarato di non aver nemmeno letto la denuncia predisposta dal suo difensore dell’epoca, Carlo Taormina, e di non ritrovarsi in alcune dichiarazioni presenti al suo interno. In particolare la Franzoni nega di aver mai ricevuto attenzioni sessuali dal suo vicino, così come scritto nella denuncia da lei firmata.
Implicitamente, sul banco degli accusati è finito proprio l’avvocato Taormina, i cui ricordi però non collimano in nulla con quelli della Franzoni. Per il legale la denuncia fu letta più volte e subì diverse modifiche in seguito alle osservazioni persino pedanti fatte dai firmatari.
La Franzoni, condannata in via definitiva a sedici anni, ridotti a tredici per effetto dell’indulto, ha dichiarato al giudice di essersi presentata solo oggi al processo per l’enorme attenzione mediatica che desta ogni sua apparizione pubblica. Durante il lungo interrogatorio ha rievocato i tragici momenti che portarono alla morte del piccolo Samuele ed è scoppiata in lacrime quando ha rievocato gli istanti in cui, a suo dire, scopriva l’atroce stato in cui versava il figlio.
In tanti, a partire dal suo collegio difensivo, fino al professor Ugo Fornari, consulente del Pm Giuseppe Ferrando, sono convinti che la donna davvero non ricordi nulla di quei tragici istanti e sia certa di non aver commesso alcun gesto criminoso, e sottolineano i rischi cui andrà incontro, qualora un giorno dovesse risvegliarsi e rivivere la realtà. Realtà che potrebbe schiacciarla fino a spingerla al suicidio.
Di certo non appare meno semplice la sua attuale condizione. Perdere un figlio di appena tre anni in circostanze simili è agghiacciante. Essere accusati di aver perpetrato quel delitto annichilirebbe la gran parte degli esseri umani. Ma con questo peso, per fortuna, la Franzoni riesce a convivere.
Di Admin (del 14/06/2010 @ 06:19:34, in Articoli, linkato 2073 volte)
Non vive un periodo positivo Marco Castaldi, in arte Morgan. Tutto è precipitato dalla intervista rilasciata al mensile Max in cui ammetteva l’uso regolare di cocaina come antidepressivo. Immediata è scattata l’espulsione da Sanremo. Cuore, sole e amore non vanno d’accordo con il crack, anche se spesso ottundono la mente allo stesso modo.
Poi la frana si è abbattuta sulla sfera familiare. Sua moglie Asia Argento ha infatti intrapreso una battaglia senza esclusione di colpi. Se tre anni fa il Tribunale di Milano aveva deciso l’affido condiviso della figlia Anna Lou, Asia dapprima ha preteso e ottenuto l’affido esclusivo e l’aumento dell’assegno mensile, poi ha chiesto la decadenza della patria potestà. Al momento il processo è sospeso, ma il clima non si è rasserenato.
Almeno a giudicare dalle lamentele di Morgan, cui Asia impedisce di vedere la figlia nel giorno del compleanno. Anna Lou festeggerà i nove anni tra due settimane in una domenica che, nel rispetto degli accordi legali, dovrebbe trascorrere con il padre. Anni fa, in una intervista doppia alle Iene, Asia assegnava il massimo dei voti al compagno come padre.
Oggi avrà certamente cambiato idea, ma sarebbe bello che lei, e tutte le mamme nella sua situazione, mettessero da parte rancori e detriti di un rapporto andato in frantumi e non rubassero ai propri figli, che giurano di amare, quella parte di affetto irrinunciabile che ogni padre sano può e deve dare ai suoi figli.
Di Admin (del 07/06/2010 @ 22:20:43, in Cronaca, linkato 1994 volte)
Sono bravi e pieni di entusiasmo. Lavorano con le idee e aiutano la città a crescere. La tre giorni che andrà in scena dal 10 al 12 giugno è ricca di appuntamenti. Da Angelo Petrella, che spiegherà i segreti del successo de "La città perfetta", a un interessante dibattito su Fidel Castro che vedrà contrapposti Omero Ciai e Alessandra Riccio. Qui sotto il programma completo.
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"Ci sono storie di animali che fanno cose strane, senza motivo, lontane da quello che per natura quegli animali dovrebbero fare, eppure lo fanno. Perché devono farlo, come se esistesse dentro di loro qualcosa di incontrollabile, che non è l’istinto a cui obbediscono sempre, ma un altro istinto, l’istinto dell’istinto; l’altra faccia dell’istinto. … forse è quella vera. giusta. la faccia giusta" .
All’inizio ho creduto fossero racconti, con tutti questi animali metropolitani in un contesto di cemento e asfalto. E l’asfalto li inghiotte a volte. L’anatra pneumatica e la zecca indecisa, la sogliola rossa come una ferita fresca, il polipo coi binari. Il granchio strabico e l’acciuga sconosciuta. Le formiche torturate dalla nonna. Gli animaletti rossi infiniti e il falco pensiero. Due pit bull e un setter. Il gatto con la schiena rotta sull’asfalto e gli occhi in su che vorrebbero fare rewind sulla vita.
Poi piano sono apparsi gli uomini. Carmine o schiattamuort, Slator l’albanese detto Salvatore, o’ Rugnus. "Quando soffrono gli uomini sono come gli animali. Il dolore non si sceglie o si conosce prima, arriva quando vuole. E si fanno tante cose nella sofferenza; si mangia, si beve, si piange, si spera, si pensa. Ma in realtà non si fa nulla. Tranne questo: obbedire al dolore stesso. L’obbedienza, il collo che stringe e non fa respirare, il mondo che si sbriciola in una stanza e in un letto, in una camicia da notte che diventa vestito, quest’obbedienza è puro istinto. E’ un modo di vivere. Diventa quotidianità. Istinto. Un istinto continuo. Come gli animali"
Quelle degli uomini mi sembravano altre storie. Ma non è così. Alcuni uomini sono padroni di alcuni animali e c’è una storia ambientata in provincia di Caserta, tra il mercato, la tangenziale e i campi di calcetto. Bisogna ricostruirla. I personaggi, uomini e animali, anche se per un po’ di capitoli vanno ognuno per ‘i cazzi suoi’ (come ha detto l’autore) poi si ricompongono nel puzzle. Qualcuno resta (e accende la luce prima che faccia buio) qualche altro se ne va in un posto del mondo a riprendere il filo interrotto.
Nel libro ad un certo punto in mezzo ad animali e uomini c’è una lettera e dice "Caro Carmine, … dopo vari tentativi di suicidio, mi metto a scrivere. Credo di essere diventato, negli anni, molto bravo a scrivere. Nel senso che in ogni racconto riesco a metterci la vita e la morte con la stessa intensità. Pochi scrittori, quelli grandi, ci riescono. Io ci riesco. Io penso che uno scrittore sia grande quando in ogni sua frase c’è dentro tutto il senso della vita".
Piccirillo è grande. E l’accostamento tra il nome proprio di persona e l’aggettivo sembra una contraddizione e una burla, ma non lo è.
Di Admin (del 22/05/2010 @ 14:41:26, in Articoli, linkato 2206 volte)
Le misure di protezione nei confronti del Presidente degli Stati Uniti sono sempre state elevate. L’elezione di Barack Obama, il primo presidente afroamericano della storia, ha giocoforza imposto un ulteriore aumento della soglia di attenzione. Eppure tutto questo non ha impedito un’inattesa intrusione avvenuta durante il delicato discorso sulla riforma finanziaria.
Mentre con il consueto cipiglio Obama descriveva le azioni necessarie per regolamentare i mercati ed impedire che la crisi in corso oramai da due anni continuasse a mietere vittime, ecco che, in barba a tutti, un impertinente topo ha osato rubare la scena e con fare furtivo è passato sotto il palchetto presidenziale. Da quel momento per fotografi e giornalisti le parole di Obama e gli shock delle borse mondiali sono passati in second’ordine; più urgente era immortalare il blitz del roditore.
Particolare enfasi è stata data dai media alle dimensioni del ratto, da qualcuno scambiato per una talpa. In realtà l’insolente topolino fa bene a sguazzare nei soffici prati della Casa Bianca. Qui da noi si troverebbe a malpartito di fronte a “colleghi” ben più imponenti e agguerriti.
Chissà come Obama interpreterà l’episodio. Se una sfilata di un sorcio è sufficiente per non dar più troppo peso alle sue parole, è forse giunto il momento di capire che più di ogni analisi urgono azioni concrete per arginare la finanza sregolata che dissangua il pianeta.
Di Admin (del 14/05/2010 @ 03:59:24, in Articoli, linkato 1822 volte)
Cosa hanno in comune Ho Chi Minh City, l’ex Saigon, e Aversa. E ancora, cosa lega la Repubblica Socialista del Vietnam al Vaticano. Realtà apparentemente distanti, se non inconciliabili, condividono una storia triste: lo sfratto esecutivo intimato a un ordine di suore. Cambia la congregazione di appartenenza, le Cross Lovers nel sud-est asiatico, le Cappuccinelle nel paese del casertano, ma il senso è identico.
Pur consapevoli del rischio incombente le suore avevano adottato uno stretto riserbo, pregando in cuor loro che tutto si risolvesse per il meglio. E invece, come riporta il Corriere del Mezzogiorno, dovranno ‘liberare’ l’istituto. Delle dieci religiose, in buona parte anziane e in precarie condizioni di salute, cinque verranno trasferite altrove, mentre delle restanti non è ancora chiaro il futuro.
A nulla finora sono valse le proteste dei cittadini aversani indignati, né la storia secolare del convento. Dal canto suo la Curia respinge ogni addebito precisando che la decisione è stata presa molto più in alto e che loro non hanno fatto altro che seguire le indicazioni provenienti dal Vaticano.
Al di là di ogni legittimo commento, resta una domanda. In Vietnam le suore furono sfrattate poiché faceva gola il terreno dove erano insediate. Che anche in questo caso si celi un forte interesse nei confronti dell’antico convento? Vertici ecclesiastici e governi comunisti, all’atto pratico, mostrano un’inattesa convergenza di vedute.
Di Admin (del 10/05/2010 @ 23:57:58, in Articoli, linkato 1880 volte)
Che fa, concilia? La crescita esponenziale delle cause di separazione riporta alla mente l’accanito vigile urbano impersonato da Alberto Sordi. Dopo un’udienza protrattasi per cinque ore pare siano vicini a una conciliazione Silvio Berlusconi e Veronica Lario. Il primo avrebbe fatto un passo indietro sulla residenza di Macherio del valore di 78 milioni di euro, dicendosi disponibile a cederla alla oramai ex moglie. Dal canto suo Veronica avrebbe ridotto di parecchio le pretese per l’assegno di mantenimento.
Nello star system gli esempi di divorzi milionari abbondano. La rivista americana Forbes ha stilato una classifica guidata a pari merito dal cestista Michael Jordan e dal cantante Neil Young. A loro, la separazione è costata 150 milioni di dollari. E poi, in un elenco che potrebbe non finire mai, Steven Spielberg, Harrison Ford, Kevin Costner, Paul Mc Cartney, Michale Douglas e Mick Jagger.
Il giorno più bello della tua vita, per tanti si trasforma in un incubo a nove zeri. Per evitare ciò, da più parti si solleva l’idea di degradare il matrimonio da patto per l’eternità a un meno ambizioso, ma forse più realista, contratto a tempo. Viviamo il tempo del precariato estremo, ma difficilmente si arriverà a tanto. Troppe resistenze da infrangere. A partire dalla Chiesa, sempre attenta a mantenere alta la moralità altrui, fino agli avvocati, parte dei quali mantiene, e bene, le proprie famiglie grazie alle disgrazie altrui.
Di Admin (del 06/05/2010 @ 11:15:38, in Articoli, linkato 2114 volte)
Dovesse riscrivere oggi la sua tragedià più celebre, William Shakespeare lascerebbe il suo Amleto interrogarsi sempre sull’identico dilemma. Essere o non essere. Viviamo tempi in cui apparire è un imperativo dominante e mostrarsi per ciò che non si è equivale a non essere.
L’ulteriore riprova giunge dal chirurgo plastico bolognese Alessandro Gennai che ha analizzato il forte incremento dei ritocchi estetici tra le mamme degli sposi. Non solo chi è prossimo a salire sull’altare per pronunciare il fatidico sì si preoccupa di rinforzare i propri glutei, snellire i fianchi, rimpolpare le labbra e regalarsi un paio di taglie di reggiseno in più. No, adesso è anche il turno delle future suocere, desiderose di far bella figura nelle fotografie che per sempre immortaleranno quegli attimi solenni.
Le agguerrite mamme dei piccioncini con sempre maggior insistenza richiedono qualche piccola aggiustatina. E così, preferendo evitare il ricorso al bisturi, si lanciano senza scrupoli verso le siringhe di botulino e acido ialuronico. Insomma, qualcosa di non troppo invasivo per lasciare il segno nel giorno più importante della vita dei loro figli.
Ma sarà davvero così? Studi in tal senso ancora non esistono, ma è legittimo ipotizzare una correlazione tra le mamme che si ritoccano e i figli che divorziano. Sbaglierò di certo, ma quandanche avessi ragione il problema è subito risolto. Un bel lifting e pronti, via dall’avvocato. Per un’altra foto ricordo.
Di Admin (del 26/04/2010 @ 11:12:39, in Articoli, linkato 1980 volte)
La fine della guerra fredda e la caduta del muro di Berlino. Il crollo dell’impero sovietico e il disarmo nucleare. Concetti entrati nell’immaginario collettivo e che segnano in maniera netta il passaggio a un’era in cui nulla sarà più come prima. Eppure, per certi versi, il tempo sembra non passare mai e i metodi tradizionali restano sempre attuali e, soprattutto, funzionali.
E così, per fiaccare i più tenaci oppositori di Putin, il Servizio di Sicurezza Federale, erede del famigerato KGB, ha sguinzagliato una troupe di splendide fanciulle, affidando loro incarichi di grave responsabilità. Ossia adescare e compromettere uomini sgraditi al potere, con incontri piccanti accompagnati da un buon uso di cocaina.
A raccontare la storia è stata una delle vittime, Viktor Shenderovich, conduttore di un seguitissimo programma di satira nel quale i potenti venivano sbeffeggiati da irriguardosi pupazzi. Shenderovich ha ammesso, con qualche omissione in verità, di essere stato lusingato dalle avance di Katya Gerasimova, la più in vista tra le spregiudicate ragazze ingaggiate dai servizi segreti.
Il conduttore televisivo è però in ottima compagnia. A finire nella trappola, come attesterebbero diversi filmati, ci sono anche diplomatici inglesi e statunitensi, un ufficiale indiano, uno scrittore e molti altri esponenti della dissidenza interna. Vien da chiedersi come farebbero i governi, senza le umane debolezze, a conservare il proprio potere.
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