Di Admin (del 24/11/2008 @ 08:28:04, in Articoli, linkato 2045 volte)
Un vero democristiano non molla mai. Con questo proclama Villari ha chiarito, qualora ce ne fosse bisogno, che non sarà facile liberarsi di lui. Arenatesi da mesi intorno al nome di Leoluca Orlando, le trattative tra governo e opposizione per la nomina del presidente della Commissione Vigilanza Rai si erano interrotte con il colpo di mano del Pdl che a sorpresa aveva votato per Riccardo Villari, già presidente del Napoli Club Parlamento.
A dire il vero nel Pd molti avevano tirato un sospiro di sollievo. Il candidato voluto da Di Pietro non andava giù nemmeno a loro, come provano i due voti dati dai consiglieri dell’opposizione e i pizzini spediti sottobanco da La Torre (senatore Pd) a Bocchino (deputato Pdl) davanti alle telecamere di La 7.
E quando i nostri politicanti si sono accordati sulla indiscussa figura di Sergio Zavoli, Villari non è stato al gioco. Forti pressioni bipartisan l’hanno invitato alle dimissioni. Ma il suo radicato senso delle istituzioni, e non un insolito attaccamento alla poltrona, gli ha suggerito di rimanere saldo al suo posto.
Forse Villari soffre della sindrome dell’ex. Ex Dc, ex Cdu con Buttiglione, ex Udeur con Mastella, ex Margherita con Rutelli, ex Pd con Marini (il suo partito lo ha appena espulso), Villari non vuole diventare anche ex Presidente della commissione Rai. Ma è proprio così scontato che debba essere lui a levare il disturbo? L’epatologo napoletano prosegue inamovibile a far fare un fegato tanto a tutti.
Di Admin (del 17/11/2008 @ 09:01:00, in Articoli, linkato 1970 volte)
Il sindaco di Torino Sergio Chiamparino si è detto pronto a incatenarsi ai cancelli d’ingresso della Motorola, la multinazionale americana che ha a sorpresa dichiarato l’intenzione di cancellare l’insediamento torinese rispedendo a casa 370 ingegneri specializzati.
Il sindaco non ci sta e denuncia: la Motorola dal 1998 ha ricevuto 11 milioni di euro di finanziamenti pubblici per il centro ricerche di Torino, da sempre considerato in termini di competenze come uno dei migliori del gruppo. Ma la riconoscenza, si sa, non esiste e il consiglio di amministrazione, riunitosi nei giorni scorsi in Illinois, ha deliberato la chiusura dello stabilimento.
Quello della Motorola è solo l’ultimo caso in ordine di tempo. Di multinazionali che vengono qui da noi, succhiano avide finanziamenti milionari, per poi gettare al vento centinaia di posti di lavoro, se ne è perso il conto. Texas Instruments, Marconi, Nestlè, 3M, Eds, sono solo alcuni esempi di una scandalosa lista destinata a rimpolparsi.
Di fronte a questo scempio nessun governo o sindacato negli ultimi anni ha agito in modo corretto. I rappresentanti locali si sono spesso ritrovati soli a difendere il proprio territorio con le insufficienti armi a loro disposizione.
L’attuale crisi economica che turba il nostro domani è la prova della crisi del sistema capitalistico o l’ennesimo artifizio creato dal sistema per stritolare i lavoratori? Cominciamo a porci a questa domanda e da qui, a ragionare in modo nuovo.
Di Admin (del 10/11/2008 @ 08:40:03, in Articoli, linkato 2014 volte)
L’elezione del 44° Presidente degli Stati Uniti ha scatenato un vortice di commenti unilaterali. Un unico pensiero ha preso forma spinto da un entusiasmo diffuso. Svolta epocale, sogno che si realizza, fine della guerra civile americana dopo 147 anni, futuro radioso. Sono solo alcune delle espressioni diluviate in questi giorni.
Anche io ho avvertito un brivido osservando l’entusiasmo di tanti afroamericani. In loro leggevo la speranza del riscatto. Come mi ha colpito la commozione del Reverendo Jackson, una vita spesa in difesa dei diritti civili. Ma le cose sono ben più complesse.
Nessuna ricerca di originalità o volontà di andare sempre controcorrente. L’elezione di Barack Obama è stata, ancora una volta e prima di ogni cosa, un poderoso evento mediatico. Nulla di più. Sta a lui ora scrivere davvero pagine di storia nuova.
Leonardo Sciascia disse “Il nostro è un paese senza memoria e verità.” In America la situazione non è granché diversa.
Vedremo se Obama avrà la forza di ridare dignità al passato riscrivendo la storia delle Black Panter e delle esecuzioni firmate CIA contro Frank Hampton e molti altri leader del movimento per la liberazione degli afroamericani.
Vedremo se qualcuno pagherà per la sanguinaria guerra in Irak alla ricerca di armi di distruzione di massa inventate ad arte da un governo corrotto.
Vedremo se prevarrà un rispetto autentico verso il pianeta e gli uomini tutti. Solo allora avvertirò il vento soffiare in una direzione nuova.
Di Admin (del 03/11/2008 @ 09:24:41, in Articoli, linkato 1900 volte)
Lo confesso. A me Halloween non piace per nulla. E così quando ho visto mia moglie far indossare alle nostre bimbe dei cappellacci, se non altro creati con paziente abilità, ho abbozzato un sorriso di circostanza e mi sono defilato.
Halloween, ossia All hallows eve, Vigilia di tutti i santi, è assai popolare in America ma ha origini antiche. In Europa la ricorrenza si diffuse con i Celti che celebravano la fine dell'estate con il Samhain, il loro Capodanno. In quel rito il popolo credeva che i confini fra i regni dei vivi e dei morti si assottigliassero tanto da concedere alle anime di far ritorno a casa.
Mi hanno dunque confortato le parole del sindaco di Venezia e del Vescovo di Acerra. Anche a loro Halloween non va giù. Cacciari rivendica orgoglioso la storia del Carnevale di Venezia e punta il dito contro l’aspetto tenebroso, demoniaco, mortuario della festa delle Streghe. Il monsignore ha raccomandato l’apertura delle chiese nella notte di Halloween ricordando che i riti celtici erano praticati dai gerarchi nazisti e che l’anno scorso in quella notte a Perugia fu uccisa Meredith.
Eppure, a dispetto della crisi, i numeri parlano chiaro. Il volume di affari è in crescita. 370 milioni di euro spesi in party, travestimenti e zucche, che per fortuna costano meno di un euro al chilo.
Ai bimbi che assillanti urlavano dolcetto scherzetto non ho aperto la porta. Sarò più generoso il 6 gennaio quando preparerò calze della Befana per i bimbi meno fortunati.