Image descriptionA Via Fracchia ci fu uno scontro a fuoco come dichiarato ufficialmente dai Carabinieri del Generale Dalla Chiesa o venne eseguita la condanna a morte di quattro brigatisti?

28 marzo 1980. Ore 2.42. All’interno 1 del civico 12 di via Fracchia Riccardo Dura, Annamaria Ludman, Lorenzo Betassa e Piero Panciarelli stanno dormendo. La colonna genovese delle BR sta per essere annientata.

Da giorni i carabinieri sono sulle loro tracce grazie alle rivelazioni del pentito Patrizio Peci. Dalla Chiesa non vuole più attendere e ordina il blitz.

Una trentina tra uomini del reparto antiterrorismo, carabinieri e personale del Nucleo operativo irrompe nell'appartamento. Giù la porta, i primi spari. Il maresciallo Rinaldo Benà viene ferito alla testa, colpito forse da fuoco amico. Ai brigatisti, sorpresi nel sonno, non viene dato il tempo per pensare.

Molta parte dell'opinione pubblica ebbe l'impressione si fosse trattata di una esecuzione. Giuliano Zincone, editoralista del “Corriere della sera”, direttore nel 1980 del quotidiano genovese “Il Lavoro”: "Quel giorno il giornale titolò: “Non è una vittoria”. Sostenevo la teoria che lo Stato non doveva rispondere sullo stesso piano dei terroristi.

Giorgio Bocca: "Intervistai il generale Dalla Chiesa alcuni mesi dopo il blitz. Gli chiesi se ai quattro brigatisti fu data la possibilità di arrendersi o furono uccisi subito. Non mi disse chiaramente che li avevano ammazzati ma il tono usato per parlare rivelava intransigenza, durezza. Per me, al di la delle parole, non andò come era stato raccontato nella versione ufficiale".

Nei mesi precedenti a Genova le BR avevano ucciso quattro carabinieri. Forse Via Fracchia fu la risposta decisa dal Generale Dalla Chiesa. Lo Stato gridava: "Ora in guerra ci siamo anche noi".

Ringrazio il Corriere Mercantile per avermi concesso di pubblicare l'inchiesta di Andrea Ferro sui fatti di Via Fracchia. Documenti straordinari e interviste che lasciano al lettore il compito di formarsi una libera interpretazione dei fatti.

Prima puntata Il mistero della bomba a mano. L’orologio fermo alle 2,42, l’ora del conflitto a fuoco

Seconda puntata Una fila di cadaveri a terra. L’immagine choc che riassume l’orrore di un’epoca

Terza puntata Via Fracchia, ricordi indelebili. Adriano Duglio: «Ecco cosa sapevano i carabinieri»

Quarta puntata Dura, il “capo” in prima linea. Bocca: «Dalla Chiesa mi fece capire...»

Quinta puntata Quelle pistole accanto ai cadaveri. Lorenzo Betassa e Piero Panciarelli, i “bierre” venuti da Torino

Sesta puntata Riccio: «Spararono per primi. Rispondemmo al fuoco, per tre minuti fu l’inferno».

Settima puntata Ecco i covi della colonna Br.

Ottava puntata L’ultima cena dei quattro brigatisti. Una partita a scacchi iniziata, brandine e tanto disordine


Vedi tutte le domande sui misteri legati alla storia delle Brigate Rosse

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