Image descriptionChe fine hanno fatto le borse che Moro portava sempre con sé? Contenevano documenti compromettenti?
Il memoriale scritto durante la prigionia era completo? Perché non fu mai trovata la copia originale?

Secondo la vedova Moro, il marito usciva abitualmente di casa portando con sé cinque borse: una contenente documenti riservati, una di medicinali ed oggetti personali; nelle altre tre vi erano ritagli di giornale e tesi di laurea dei suoi studenti.

Subito dopo l'agguato sull'auto di Moro vennero però rinvenute solamente tre borse. Nonostante l'enorme quantità di materiale brigatista sequestrato negli anni successivi all'interno delle numerose basi scoperte, delle altre due borse di Moro non è mai stata rinvenuta traccia.

Eleonora Moro, moglie dello statista, si disse convinta che:

"I terroristi dovevano sapere come e dove cercare, perché in macchina c'era una bella costellazione di borse."

Corrado Guerzoni, braccio destro dell'onorevole Moro, ha affermato che con ogni probabilità quelle borse contenevano anche la prova che il coinvolgimento del presidente DC nello scandalo Lockheed era stato frutto di una "imboccata" fatta dal segretario di stato americano Kissinger.

Prospero Gallinari, che ne fu incaricato, sostenne di aver bruciato tutte le carte di Moro.

La mattina del primo ottobre 1978, il memoriale di Aldo Moro, in copia carbone, venne portato via dal capitano dei carabinieri Umberto Bonaventura senza essere stato verbalizzato. Erano le 11.00, ma le carte tornarono nell'appartamento di via Montenevoso alle sei e mezzo di sera, incomplete. A rivelare questo retroscena è l'ex capitano dell'Arma Roberto Arlati, l'uomo che ha diretto il blitz nel covo delle Br a Milano

Interrogato nel febbraio 1982 dal dal commissario Leonardo Sciascia membro della Commissione parlamentare d'inchiesta sul sequestro e l'omicidio di Aldo Moro, il Generale Alberto Dalla Chiesa dichiarò le sue convinzioni sulle "prime copie" delle trascrizioni degli interrogatori di Moro: dato che dovevano pur esistere, visto che erano state trovate le seconde copie, escluse che potessero trovarsi in qualche covo, ma suggerì che potessero essere in mano di qualcuno che avrebbe "recepito tutto".

Il memoriale di Aldo Moro è presumibilmente stato al centro di febbrili trattative fra pezzi dello Stato. Cliccando qui è possibile leggere il memoriale. Anche se incompleto, rimane un documento storico di assoluta importanza. Leggendolo con attenzione ci si può avvicinare a comprendere la realtà di quei 55 giorni.

Moro scriveva: "io desidero dare atto che alla generosita' delle Brigate Rosse devo, per grazia, la salvezza della vita e la restituzione della liberta."


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