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Il sacrificio di Ciro
Di Admin (del 01/12/2008 @ 08:40:16, in Articoli, linkato 2023 volte)

Morire di lavoro

1.200 euro al mese e l’opportunità di lavorare vicino casa. Lo stipendio non è granché ma stare vicino alla moglie e al figlio di un anno ha un valore supremo per Ciro. Tre mesi prima ha lasciato il lavoro a Roma. Ha faticato per ritrovarlo dalle nostre parti. Poi la sua esperienza decennale ha convinto la Cdn di Marigliano ad assumerlo. Sì, potrà anche capitare di andare in trasferta per qualche lavoro, ma poi si torna giù e magari con qualche soldo in più nella tasca.

Forse pensa a questo Ciro giovedì mattina alla Stazione Centrale, Binario 19. Con il consueto scrupolo indossa l’abbigliamento antinfortunistico necessario e si appresta a salire su di un traliccio per il rinnovamento della linea di alimentazione elettrica dei treni. È un’operazione programmata da tempo. Per il personale RFI non ci sono controindicazioni. La corrente è sospesa da tempo.

Ciro sale sulla scala e comincia il suo intervento. Poi, un’improvvisa quanto violenta scarica di 3.000 volt brucia in un sol istante tutti i suoi sogni. I colleghi tentano un disperato soccorso, ma incontrano difficoltà persino nel sottrarre il corpo di Ciro a quell’abbraccio mortale. Per lui non c’è più niente da fare.

Ora la magistratura indagherà per capire perché l’alimentazione non era bloccata e perché non sono scattati gli interruttori di sicurezza. Ma nulla potrà cambiare il finale assurdo di questa e di troppe altre storie simili. Ciro lavorava vivere. Il lavoro gli ha il rubato la vita.